Tra Acquarelli e Poesia

 

© Copyright 2016 Maria Teresa De Nittis
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Senza ritorno

 

E può darsi che io sia lontana

Che il tempo del distacco non sia più misurabile

Aspetto soltanto

Un miracolo o niente-

 

 

Il fiore violaceo del cappero

 

Involucri di conchiglie colme di memoria e nostalgia

Il fiore violaceo del cappero lasciato ad appassire

Tra le pagine del libro di storia: reliquia da custodire gelosamente

Un ricordo

Tutto ciò che resta di questo amore.

 

Ombre coatte nel boschetto

 

I miei occhi al cielo

Batticuore di stella

Alberi scarlatti tagliano la notte

Spauriscono pensieri

“guarda”

Sagome di spettri

“ascolta”

qualcuno ride

canta e corri

inseguita dal vento di tramontana

e dal boato del mare

canta e corri

distrai la paura.

 

La fanciulla e il poeta

 

Lente altalene sfiorano l’orlo dorato

Intessuto di stelle marine e grani di conchiglie

La spiaggia,remota fanciulla d’isola,guarda il suo poeta

Innalzano onde e

Spezza

Il ritmo veloce

L’ultima corallina distanza

Dalle morbide dune

Accorrono bianchi gli uccelli del mare

La piccola terra è colma

Filamenti di colori

Frammenti infiniti d’abisso

Cittadelle di sirene

Muraglie di perle

S’adagiano nei rialzi e gli incavi

Del suo ventre gonfio

Il mare va coi suoi tristi uccelli veggenti

Dove spinge il vento navi e marinai

Ella attende la luna e il mutar della rosa

Schiava distesa

Incantatrice incantata

Remota fanciulla d’isola

Attende il suo poeta.

 

 

Isla Querida

A Neruda, il mio poeta

 

Sfrontata nostalgia di te: Isla Querida

Inondata di aghi di pino

Profumata di morbidezze materne

Alveare di grotte graffite dal vento

Bianca dorsale nell’azzurro mare

Luce che si frantuma

Silhouette guizzante di fumo

Nave che parte

Lutto di stella.

 

Fioraliso

 

Identità/cercare

Trovarla nel mare profondo

Nelle stagioni che mutano colori

Nel linguaggio di uccelli migratori

Identità/neve fiore senza polline

Chi sei tu chi sei tu chi sei tu fiore

Fiore raccolto legato ai miei piedi

Fiore amore

Identità/identificarmi

Identità/cercare

Trovarla nel mare profondo

Attraversando gallerie di conchiglie morte

Chi sei tu chi sei tu chi sei tu fiore

Fioraliso amore.

 

Spiritual

 

La mia spiritualità è una finestra spalancata su antichi ricordi

Una luce che inchioda malinconie

Una valigia di mercanzie rubate nel profondo del mare.

 

Radici

 

Tramontana: entra dal cancello aperto e si aggira

Rastrella spiriti che tornano dal mare a visitarci

Toccano cose, s’impongono al cuore.

Come cicale friniscono le stelle prima di morire

Intorno alla casa in costruzione

Fatta di pietra,selci,reliquie,sospiri della terra, ricordi di fratello e sorella

Tendo l’orecchio a un nitrito, al trotto,sibilo della frusta,scalpitar di zoccoli.

Estate immobile bionda, come i capelli di Gianni, terzogenito

E di silenziose attese

Tra filari di cocomeri,merli,pettirossi

Cappello di paglia brasiliano:il nonno el’ombra sonnolenta di Ciccillo

Il tempo vince le tracce odorose della calce sui muri, del mandorlo bianco

Dell’oleandro rosa e del grembiule di Tullia

La casa in costruzione aggroviglia le sue radici alla pineta piegata dal maestrale

Nella roccia granitica di Tremiti.

 

Ceramista

 

Giocare con la terra piegarla con le dita

Scomporla per ricomporla svuotare l’anima confusa

Inventare ritagliare trapiantare

Il cuore aun blu turchese

Il battito col sangue di un rosso carminio

Contorcersi uscire nascere

Con la pelle indurita

Buona da tatuare pelle di mare.

 

La casa di “Tutto”

 

Trucioli del ricordo nel fumo del camino

Spento dall’assenza/ cordone ombelicale

Che mi lega ancora a Te/Acqua e farina

Nel sole del mattino/profumo infantile/

Acqua santa: rugiada a una rosa.

 

A Jacopo

 

In ogni conchiglia un suono

In ogni suono una conchiglia

La tua vita è una conchiglia immensa

La sua voce il tuo canto.

 

Io bianco

 

Semitrasparente/velo cerato come la luna

Ghiaccio/occhi di morte

Ricchezza/schiuma di mare

Semilucido dei sogni

Bianco crocifisso all’altare

Bianco perlato/notte di stelle

Strappato all’alba/disteso sull’erba ad asciugare

In un limbo iridescente di cellule embrionali

Mi prendevi per mano

Planavo nel cuore di un gabbiano

Planavo nel cuore di un gabbiano

Un giorno o l’altro sarei sbocciata in un blu

O in un giallo bruciato per mescolarmi all’estate

Avrei brindato ridendo

Chiamando il tuo nome amore.

 

Celeste chiaro

 

Di giallo vestiva il mio cuore/sudario di lino

Ruggine/nostalgia/arancio antico/sole che brucia la mente

Per strada la gente porta camicie sudate e spinge spinge per passare avanti

Naturalmente mi rimetto in piedi se qualche volta inciampo

Il mio cuore giallo paglia/gialloro resiste titano e con un occhio solo

Ti viene a cercare

Brunogiallo lontano

Il cielo puoi turbare

Un tocco d’artista ti può fermare/trasformare/celeste chiaro.

 

Ibiscus

(A Edoardo)

 

Gennaio precoce

Un fiore

Sbocciato

Ibiscus

Una carezza di me.

 

Kore Kosmu

 

Occhi chiusi/bocca di conchiglia

Mani di madreperla toccano incredule

Una piccola testa di vetro/minuscolo

Impasto d’argilla/portato/pressato/tornito

Dal ventre

O era/nel tempo eterno

Con la luna e le stelle e la terra/contorta dal gelo

E dal fuoco

Il tuo singhiozzo il tuo sorriso